Oct 1 2014
[#00005] Italiano: Le parole capricciose della lingua italiana
Dopo aver letto l’articolo si può verificare l’esatto apprendimento delle nozioni tramite l’esercizio seguente: Esercizio – Italiano – 00004 – Le parole capricciose della lingua italiana
Attenzione alle parole capricciose, per chi le conoscesse già sono proprio quelle lì, quelle antipatiche. Riconoscerle é una delle principali difficoltà ortografiche che i bambini incontrano nel corso della scuola primaria. Inizialmente saranno difficili da riconoscere ma con il tempo diverranno anch’esse semplici da individuare e distinguere. Esse presentano all’interno i gruppi di lettere CU e non é semplice riconoscerle, e scriverle correttamente, perché hanno lo stesso suono (fonema) delle parole che contengono i gruppi QU e CQ. Tra quelle che contengono il gruppo CQU si possono riconoscere le codiddette parole che fanno parte della famiglia della parola acqua.
Tra le parole capricciose, ovvero quello che contengono il gruppo CU ricordiamo acuire, arcuare, arcuato, circuire, circuìto, circùito, cospicuo, cospicuamente, cui, cuocere, scuocere, ricuocere, cuoco, cuoca, cuoio, scuoiare, cuore, batticuore, rincuorare, evacuare, evacuato, evacuazione, innocuo, innocuità, innocuamente, percuotere, ripercuotere, perspicuo, perspicuità, perspicuamente, proficuo, proficuità, proficuamente, promiscuo, promiscuità, promiscuamente, scuola, doposcuola, riscuotere, scuotere, vacuo, vacuità e TACCUINO l’unica parola che contiene il gruppo CCU.
Tra le parole che contengono il gruppo QU ricordiamo che SOQQUADRO è l’unica parola che si scrive con due Q.
Per completare l’articolo segue l’infografica con l’elenco di alcune parole prima menzionate come appartenenti alla famiglia dell’acqua.
La conoscenza di alcune regole grammaticali e l’esercizio, nonchè l’uso di alcuni stratagemmi come imparare a memoria alcune filastrocche, aiuteranno l’alunno a superare gli ostacoli relativi alla comprensione dell’uso di questi tre suoni (fonemi) identici. Di seguito riportiamo due filastrocche, la prima che parla delle parole capricciose e la seconda della consonante Q.
Gli Indiani CU CU (di Rodari G.)
Conosci la tribù degli indiani CU CU?
C’è l’indiano CUORE che raccoglie le more.
C’è l’indiano CUOCO che accende il fuoco.
C’è CUOIO, un indianone che fa lo stregone.
C’è SCUOLA, l’indiana che fila e tesse la lana.
Conosci la tribù degli indiani CU CU?
Se li scrivi con la “Q” ride tutta la tribù.
Filastrocca della Q
Ti ricordi della consonante q?
Quella che dopo di lei vuole sempre la u!
E siccome le piace essere originale oltre alla u vuole anche un’altra vocale.
Attento però a non sbagliare: ci sono parole che solo con la c vogliono stare!
Dopo aver letto l’articolo si può verificare l’esatto apprendimento delle nozioni tramite l’esercizio seguente: Esercizio – Italiano – 00004 – Le parole capricciose della lingua italiana
Approfondimento ad uso dei genitori:
REGOLE ORTOGRAFICHE SULL’USO DEI GRUPPI (SUONI/FONEMI) QU, CU e CQ
LE PAROLE CHE CONTENGONO “QU”
La sequenza di lettere “qu”, consonante q seguita dalla vocale u, non può mai stare da sola ma ha SEMPRE bisogno di una vocale che la segua.
REGOLA: “qu” è sempre seguita da vocale e mai da consonante. Avremo di conseguenza le sillabe: qua, que, qui, quo.
Esempi: quadro, questo, quindi, quota, etc…
Quando il suono corrispondente a qu/cu è seguito da vocale la scrittura corretta è qu+vocale.
Abbiamo ovviamente delle eccezioni che i bambini chiamano “parole capricciose”, riferendosi a quei vocaboli in cui il suono qu/cu, pur essendo seguito da vocale”, non si scrive qua, que, qui, quo ma cua, cue, cui, cuo.
LE COSIDDETTE PAROLE CAPRICCIOSE: CU+VOCALE
cuore, cuoco, cuocere, cospicuo, scuoiare, arcuato, scuola, percuotere, scuotere, cuoio, promiscuo, riscuotere, circuito, acuire.
Si comportano allo stesso modo le parole che si differenziano dalle precedenti per genere e/o numero o che da esse derivano.
Per esempio: innocua, innocue, innocui, innocuo, innocuità, oppure cuoca, cuoco, cuoche, cuochi.
L’unica parola con ccu è taccuino.
LE PAROLE CHE CONTENGONO CU+CONSONANTE
Quando il suono “cu” è seguito da consonante non si utilizza mai “qu” ma sempre “cu” proprio perché “qu” deve essere sempre seguito da vocale.
Esempi: custodia, cupido, cura, cuscino, etc…
LE PAROLE CHE CONTENGONO “CQU”
Il raddoppiamento del suono “qq” si scrive “cq”. Unica eccezione: soqquadro.
REGOLA: si scrivono con “cqu” la parola acqua ed i suoi derivati, il verbo acquistare, la prima e la terza persona singolare nonché la terza persona plurale del passato remoto di verbi come piacere, tacere, giacere, nascere, nuocere.
Ecco alcuni esempi: acqua, acquarello, acquazzone, subacqueo, acquario, acquatico, risciacquare, annacquare, etc…
Io acquisto, tu acquistavi, io acquistai, noi acquisteremo, io ho acquistato…
Io nacqui, egli nacque, essi nacquero, io tacqui, egli tacque, essi tacquero, io piacqui, egli piacque, essi piacquero, io giacqui, egli giacque, essi giacquero, io nocqui, egli nocque, essi nocquero.